Mulino Majaroff

Il mulino delle fate

Una vecchia credenza vuole che qui ci fossero le fate, che apparivano al tramonto e scomparivano all’improvviso al suono dell’Ave Maria.

Dove

Via della Pietra snc, 33098, Arzene (Valvasone Arzene)

Quando

Accesso libero

Come

Telefono
I.A.T. Valvasone +393404821030
Email
È

un antico mulino, un tempo di proprietà dei conti di Valvasone, che sorge sulla Roggia dei Mulini. Disponeva di tre ruote idrauliche per la macina di frumento e orzo, poi sostituite da una turbina. Più volte modificato nel corso dei secoli, è stato sottoposto a restauro storico nel 1976. Tradizione vuole che qui si potessero vedere le fate: apparivano la sera e facevano dispetti ai conducenti dei carri, scomparendo però al tocco delle campane dell’Ave Maria. La zona dove sorge il mulino prende nome da un antico toponimo medievale di origine germanica (secondo alcuni longobarda) “Maierhof”, che significa “corte del Signore”, con riferimento probabilmente alla sede abitativa e amministrativa del balivo del territorio, prima dell’incastellamento a Valvasone. Alcune fonti indicano la presenza di un mulino in questo luogo, lungo la Roggia dei Mulini, fin dal Trecento. L’edificio attuale però non risale così indietro nel tempo, ma è comunque antico, come testimonia la sua struttura muraria. In origine doveva essere molto più piccolo. Un primo ampliamento, forse a uso abitativo, probabilmente avvenne non molto tempo dopo la sua costruzione. Altre modifiche invece sono decisamente recenti. Fino all’inizio del secolo scorso aveva tre ruote idrauliche per la macina di grano e di orzo, che sono state sostituite da una turbina nel 1927; contemporaneamente sono stati ammodernati i macchinari per la macinazione ed è stata cambiata la loro disposizione. Modifiche strutturali sono state apportate anche negli anni Sessanta, mentre nel 1976 è stata eseguito un restauro storico. Anticamente il mulino era di proprietà dei conti di Valvasone, che lo vendettero solo un centinaio di anni fa. Una vecchia credenza vuole che in questa zona si potessero vedere le fate: quando sopraggiungeva il tramonto, se incrociavano un carro, ci salivano sopra e il povero carrettiere doveva trasportarle e accontentarle, per non incorrere nella loro vendetta. Poi, al suono delle campane dell’Ave Maria, scomparivano all’improvviso.

Mulino Majaroff

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